Botta & Risposta
Domanda:
Sono condomino e da poco amministratore del condominio dove risiedo. Il precedente amministratore è stato dichiarato decaduto da una sentenza del tribunale, avvenuta a seguito della impugnatura da parte di due condomini del verbale assembleare con il quale era stato precedentemente eletto. La decadenza del mandato corrisponde a circa metà del mese, e pertanto il compenso relativo a tale mese gli è stato dimezzato. Tuttavia, non essendoci altro amministratore eletto che lo sostituisse in quel periodo, mi viene da lui richiesto che gli venga retribuito l'intero mese in quanto, anche se dichiarato decaduto, ha continuato svolgere l'attività ordinaria almeno per il mese in questione. Devo pagare l'intero mese come richiestomi, o vi è qualche provvedimento legislativo che mi obbliga a non pagare oltre la data della sua revoca?
Utente: francesco 16/7/1950
Risposta:
Salve,
nel caso di dimissioni o di revoca mandato da parte dell'assemblea sorge l'istituto della "prorogatio imperii", ovvero quella situazione in cui l'amministratore uscente prosegue nell'esercizio ordinario delle sue funzioni fino alla convocazione della nuova assemblea e comunque fino alla sua conferma o alla nomina di un nuovo amministratore. Invece, nell'ipotesi di revoca giudiziale, come nel suo caso, ciò non avviene.
Questo perché la sentenza del tribunale è costitutiva ed utilizzata per le situazioni più gravi. In tal caso, l'amministratore colpito da sentenza non lo è più a tutti gli effetti e quindi non sorge l'istituto della prorogatio: di conseguenza il compenso deve essere attribuito solo fino alla data della sentenza.
Cordiali saluti,
Amm. Fiasconaro Nicolas
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