Con il c.d. "Decreto del Fare" è stato re-introdotto l'istituto della mediazione. Una procedura volta a consentire la risoluzione di conflitti in diversi settori, tra cui anche quello condominiale.
Sembra che però si incominci a farne un abuso, da parte di alcuni giudici che spingono al ricorso alla mediazione in tutti i casi.
La mediazione è dunque sempre esperibile in qualsiasi situazione condominiale?
Ci giunge la notizia che il Tribunale di Padova abbia ritenuto necessario esperire la mediazione in tema di revoca giudiziaria dell'Amministratore.
I condomini avevano fatto ricorso al giudice proprio per irregolarità nella gestione condominiale ed il giudice li ha invitati a mediare prima di fare ricorso ad esso.
Un errore senz'altro grave, in quanto il legislatore non ha previsto l'istituto della mediazione come risposta a tutte le fattispecie, prevedendo l'esclusione dei procedimenti camerali.
L'art 5, comma 4 elenca i casi in cui la mediazione non è obbligatoria.
L'istituto della mediazione quindi deve essere visto come uno strumento di assistenza per consentire una risoluzione consensuale della diatriba senza giungere al giudizio, ma per le questioni che la legge stesse prevede il giudizio non è possibile ricorrere alla mediazione e dunque sarà necessario che il giudice si assuma le sue responsabilità e decida.
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