Andiamo alla scoperta degli emendamenti approvati al Superbonus e vediamo come impatteranno sulla materia.
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Il mondo dell’edilizia sta vivendo una fase di cambiamento. Perché da una parte continuano le indagini riguardanti le frodi al superbonus. Dall’altro si prosegue con l’esame dell’iter di conversione del DL cessioni ed alla camera sono stati votati i primi emendamenti. Intanto proprietari ed operatori si preparano alla rivoluzione che arriverà con il recepimento della direttiva europea sulle case Green.
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Fatto di cronaca. Sono stati scoperti casi di frode, di importo rilevante che riguardano i bonus edilizi. Cosa sappiamo?
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Si vi sono stati sequestri in Campania e nella provincia di Asti. Due maxi operazioni della guardia di finanza, di importo abbastanza simile che hanno portato il totale dei sequestri a 3,2 miliardi di euro. È stata un’operazione gigantesca che per dare a tutti un ordine di grandezza è pari a quanto fino ad ora era stato sequestrato nel corso di precedenti indagini (3,7 miliardi di euro). L’operazione recente colpisce oltre che per la quantità (3,2 miliardi di euro) della cifra bloccata, anche per il tipo di operazioni che è stata bloccata. Dall’ordinanza si evidenziano dettagli inquietanti. Una truffa che è nata inserendo nei modelli Comuni inesistenti, immobili con indirizzi inesistenti. Elementi quasi da film di Totò…quasi surreali. Ma purtroppo reali. Danno il metro della problematicità di queste operazioni.
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Gli interventi normativi cercano di arginare questi fenomeni. La camera ha approvato i primi emendamenti. Quali sono le principali novità ?
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È un voto che sta arrivando in ritardo perché su alcuni punti vi è difficoltà a trovare la quadra. Sono stati comunque approvati 4-5 emendamenti. Che vanno a smarcare alcuni punti. Ad esempio riguardante l’edilizia libera. Per le operazioni tipo infissi e caldaie non si guarderà più all’inizio dei lavori ma si guarderà alla data del bonifico ad esempio dell’acconto oppure nel caso di assenza di acconto si guarderà ad un autocertificazione che attesti l’esistenza di un accordo tra committente e fornitore. Altro elemento rilevante riguarda il preliminare, sisma bonus acquisti e bonus acquisti al 50%. Non si guarderà più alla data di registrazione del preliminare. Ma si guarderà al momento in cui l’impresa ha depositato il titolo abilitativo con l’istanza per avviare l’intervento.
L’emendamento che è depositato in commissione sposta l’asticella al 30 giugno. Comunque si parla di interventi su villette che sono stati già avviati e che hanno raggiunto almeno il 30% al 30 settembre scorso. Non si parla assolutamente quindi di nuovi interventi. C’è un accordo di massima per portare questa scadenza al 30 settembre. Comunque per questa cosa c’è bisogno di una messa appunto.
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Tutti questi cambiamenti impattano sulle compravendite, quali sono gli ultimi dati?
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Le compravendite sono arrivate alla cifra record di 770 mila. Dati di fine 2022. Una cifra eclatante per il mercato italiano visto che il picco fu raggiunto nel 2008 con circa 800 mila compravendite. Per il 2023 si prevede una discesa. La domanda è stata molto sostenuta dopo la pandemia Covid. Le case hanno mostrato i loro limiti e quindi i cittadini hanno cercato di comprare nuove case. Quest’anno non si ripeterà questa situazione cosi florida. Poiché vi è sfiducia, sia economica che geopolitica. Ricordiamo poi che il mercato italiano si basa molto sul cambio casa e non sulla costruzione di una nuova abitazione.
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Estensione detrazione da 4 a 10 anni?
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Questo è uno dei punti più nebulosi. Nell’ipotesi originaria le votazioni dovevano chiudersi la settimana precedente. Manca la quadratura del cerchio. Uno dei pezzi più rilevanti è il tema dello spalma crediti. Un emendamento rivedeva la detrazione in 10 anni, si parlava non di detrazione ma di crediti. Intervenire sul Dlgs 172 Aiuti quater che permette di spalmare da 4 a 10 anni la fruizione dei crediti di imposta è la via maestra. Sostanzialmente si diceva di applicare tale metodologia anche agli altri bonus, barriere architettoniche e sisma bonus e non più unicamente al superbonus. Ed in più un allargamenti ai crediti che possono rientrare in tale ambito non solo più quelli fino a fine ottobre 2022 ma anche quelli fino a fine marzo 2023. Si dava quindi un perimetro più ampio. Resta comunque un tema sotto forte dibattito e su cui ancora non si è giunti ad una decisione definitiva.
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Votazioni e poi conversione in legge?
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È auspicabile che dopo gli emendamenti il procedimento di conversione in aula sia rapido anche per dare certezza al mercato. Sicuramente comunque a prescindere si andrà verso un congelamento del mercato. Territorialmente parlando le grandi città hanno trainato il mercato.
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