Botta & Risposta
Domanda:
Può, l'amministratore, presentarsi all'assemblea condominiale con un plico di deleghe, tutte regolarmente datate e firmate dai singoli deleganti, ma sulle quali non è mai riportato il nome del delegato? Quest'ultimo viene sempre scelto, a piacimento dell'amministratore, tra i presenti dell'assemblea.
Utente: pautasso maurilio
Risposta:
Salve,
teoricamente l'amministratore non può comportarsi così come lei descrive. Il delegante, infatti, rilascia la delega al delegato in base al rapporto fiduciario che intercorre tra essi.
Nei condomini di grandi dimensioni può, tuttavia, succedere che la maggior parte dei condòmini nemmeno si conosca tra loro (prendiamo, come esempio, il proprietario di un singolo box) e l'amministratore, per raggiungere il quorum, debba ricorrere necessariamente a questo "stratagemma". Il delegante firma quindi in bianco la propria delega, non conoscendo il nome di colui che lo rappresenterà, assumendosi a pieno i rischi che i suoi millesimi siano rappresentati da un condòmino che non la pensa come lui in merito ai diversi ordini del giorno.
Il problema sorge quindi, più che sulla metodologia attuata dal suo amministratore, che risulta in alcuni casi ammissibile, sul numero di deleghe in bianco.
Nella sua domanda, infatti, ha scritto genericamente "un plico di deleghe": è concesso, saltuariamente, l'uso di qualche delega in bianco; ma tale situazione non deve diventare una prassi e, soprattutto, queste deleghe non devono essere molto numerose, perché si verrebbe a creare un problema reale di rappresentanza. Tra l'altro questo comportamento da parte dell'amministratore, se recidivo può, nel tempo, trasformarsi quasi in un tornaconto personale nel caso in cui egli conferisca queste deleghe in bianco a dei condomini "amici",che avranno quindi un maggiore peso sulle decisioni riguardanti il condominio, assicurandosene il voto al rinnovo della sua carica.
Cordiali saluti,
Amm. Fiasconaro Nicolas
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