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Salve,
sono un giovane cittadino europeo. Raramente decido di scrivere qualcosa sulle decisioni politiche. Ma credo che ci sia un limite a tutto. La decisione presa dalla fantomatica "Cabina di Regia" di sospendere il cashback (la procedura mediante il quale lo stato rimborsava il 10% delle spese sostenute tramite pagamenti tracciabili e in negozi fisici nell'arco di un semestre entro un limite massimo di 150 euro) è una delle più assurde.
Infatti, alla base di ogni decisione politica dovrebbe esserci l'idea di come vogliamo l'Italia da qui a 50 anni. Noto, con rammarico, che la nostra classe politica è continuamente fissata a vedere all'oggi, al massimo al "domani" ma non guarda oltre, al #dopodomani.
Questa mancanza basilare porta a prendere decisioni sul momento, senza riflettere sulle conseguenze e senza tener conto degli effetti a lungo termine. Infatti, con quale coraggio da qui a qualche tempo si potrà richiedere agli italiani di tornare a riusare la moneta elettronica? Se si stronca dopo appena 6 mesi un progetto che stava iniziando a fare i primi passi si fa perdere fiducia nei cittadini... I politici di oggi si comportano come quelle persone a cui il tetto perde a causa di infiltrazioni di acqua e spostano l'unica bacinella che possiedono da sotto una perdita ad un altra perdita. Con il risultato che comunque appena spostano la bacinella ci sarà sempre una perdita che cadrà sul pavimento, bagnandolo. Invece, una persona con più raziocino uscirebbe ed andrebbe a comprare altre bacinelle (anche magari più del necessario) per poterle posizionare sotto ogni singola perdita, in attesa che smetta di piovere. Inoltre, una persona con ancora più lungimiranza non solo farebbe questo ma andrebbe subito a contattare una ditta per la riparazione del tetto, senza quindi la necessità di doversi preoccupare del meteo in #futuro.
Dobbiamo imparare a credere nella correttezza dei pagamenti. Ma per farlo ci vuole tempo, forse una o due generazioni ma si arriverà a quel giorno in cui non ci si vergognerà di chiedere lo scontrino o di pagare con metodi tracciabili. Dunque con quale minima ragione razionale la "cabina di regia" ha deciso di eliminare il cashback? Nessuna ragione. Anche perchè non si hanno ad oggi dati effettiva sull'efficacia del provvedimento. Si conoscono provvedimenti simili in ambito europeo, tipo in Portogallo dove si sono avuti benefici notevoli nel lungo termine.
Cosa si sarebbe dovuto fare? Semplicemente attendere! Ogni riforma ha bisogno di tempo per estendere i suoi effetti benefici e per farne una verifica. In tal senso, una #verifica di impatto sull'economia nazionale si sarebbe potuta avere unicamente tramite le dichiarazioni dei redditi del prossimo anno. Con un confronto tra il gettito fiscale pre-cashback e post-cashback delle diverse attività. Lo studio di queste dichiarazioni ed il controllo dell'Agenzia delle Entrate dei conti correnti dei contribuenti avrebbe consentito di evidenziare se la misura avesse necessità o meno di correttivi. Le riforme politiche, infatti, hanno necessità di essere soggetti ad un analisi costi-benefici che va fatta sicuramente prima di adottare un provvedimento simile e che va ripetuta anche e soprattutto successivamente.
La cabina di regia" stimava il costo sui 2 miliardi di euro.In realtà il costo forse è minore ma prendendo per buono questa cifra, equivalente al 10% del rimborso che lo Stato deve dare ai soggetti che usufruiscono del provvedimento, questo significa che vi è stato un movimento di denaro elettronico pari a 20 miliardi, riversati sull'economia reale e tracciabile.
L'esempio è facilmente realizzabile.
Se un negoziante dichiarava 5mila euro e dopo l'introduzione si evidenzia un aumento delle sue entrate fino a 15mila euro, si palesano 10 mila euro che non possono essere nascosti poichè effettuati con pagamenti tracciabili.
In scala questo significa che si contrasterà meglio " l'elusione fiscale " e si inizierà realmente a far emergere " l'evasione fiscale ".
Per il semplice motivo che la gente ha interesse a pagare con mezzi tracciabili ed il commerciante per evitare di restare "fuori dal mercato" si doterà dei mezzi necessari al loro utilizzo.
La misura quindi potrà pure avere un costo iniziale ma quale misura non ha un costo?
Quale provvedimento, quale decisione nella vita non ha un costo?
Decido di comprare del pane, ho un uscita, sostengo un costo, il beneficio è successivamente a tavola.
Decido di fare benzina, ho un costo ma il beneficio è la possibilità di viaggiare.
Decido di aprire un mutuo, ho un costo ricorrente ma ciò mi consentirà di sostenere alcune spese.. ecc...
La politica attuale manca quindi di "visione politica". Non riesce a guardare al #dopodomani. Non vuole guardarci. Perchè è una politica che vive sull'oggi. Non comprende che a volte necessitano decisioni nette, ferme che vanno mantenute a prescindere dalle conseguenze. Perchè se è pur vero che possa esserci un costo iniziale i benefici a lungo termine saranno maggiori. Inoltre, non ha nemmeno senso il discorso sul costo della manovra visto che stanno arrivando i soldi del PNRR e che la lotta all'evasione deve essere uno dei capisaldi sia per poter spendere bene i soldi sia per rendere il fisco più equo. Non serve ad oggi abbassare le tasse. Serve che tutti le paghino e poi #dopo valutare se necessario abbassarle. Perchè abbassarle senza tener conto di coloro che non pagano o eludono significa agevolarli ancor di più.
Ahy quanto servirebbe che questa politica avesse a cuore il paese del dopodomani.
Abbiamo politici che mancano di #ideali, mancano di #passione, mancano della #volontà di essere "uomini per il popolo".
Si rinchiudono nelle loro menti cosi circoscritte all'oggi, alle loro piccole necessità, ai loro diverbi. Si guardano troppo l'uno contro l'altro e non si accorgono che alle loro spalle il mondo sta crollando..
Servono uomini che abbiano una visione del dopodomani...
Servirebbe un patto generazionale per salvare l'Italia...
Qualcosa di mai visto, di innovativo, rivolto ai padri ed alle madri di oggi non per i figli ma per i nipoti..
Perchè come detto servirà una o due generazioni per salvare l'Italia e la cura serve parta da oggi..
In fondo, tornando a parlare del cashback, esso è un po come l'antibiotico, si fa il ciclo di 5 giorni, non si interrompe dopo solo mezza giornata solo perchè non si è ancora migliorati... Bisogna dare tempo al tempo...ma bisogna avere coraggio di prendere certe decisioni...
Nicolas Fiasconaro
#cashback
#draghiproevasionefiscale
#visionepoliticazero
#bisignaguardarealdopodomani
#studiofiasconaro
#cashback
#imparareacredere
#pattogenerazionale
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Storie di “Eurobonds”
Salve,
sono un giovane cittadino europeo. Vi scrivo dal 2170 in un mondo in cui esistono solo alcuni grandi governi mondiali, uno di questi riunisce il popolo europeo. Il nostro quinto Presidente ieri ha tenuto un discorso alla nazione europea, parlando della collaborazione con la nazione dell’ Africa per la costruzione nello spazio di “orchidee solari” che ci forniranno le energie necessarie per la flotta spaziale che sta colonizzando Marte.
L’Africa nell’arco di circa 100 anni ha conosciuto uno sviluppo incredibile con tassi di crescita del 16% annui, dovuti alla scoperta di un minerale essenziale per le navi spaziali. L’Unione Europea si è fatta tutrice di questa nazione fin dal secolo scorso ed ora gode di alcuni vantaggi economici.
Infatti, il popolo Africano ha una grande memoria e senso di riconoscimento. Valori che l’Europa intera ha fatto propri negli ultimi due secoli. Siamo chiamati l’Unione e gli appartenenti agli altri popoli ci salutano con un gesto in cui uniscono le loro due mani, palmo contro palmo, e le stringono con energia. Segno di forza, di rispetto, di elogio.
Siamo conosciuti così nel mondo perché non siamo nati uniti ma abbiamo imparato a diventarlo.
Salve,
sono un giovane cittadino europeo. Vi scrivo dall’anno 2020 in un periodo in cui una forte crisi sanitaria sta colpendo tutto il mondo. E’ qualcosa che non avevamo mai vissuto in tali proporzioni. Persino le guerre si sono fermate e sul mondo è calato un silenzio che non si sentiva da millenni, al tempo in cui l’uomo non esisteva. Oggi l’Europa è alle soglie di una scelta che potrà scaraventarla ad un radioso futuro (vedi lettera di sopra) oppure ad una ciclica storia già vissuta, une dejavù (vedi lettera in basso).
Diciamola in maniera papale papale, cosa serve una famiglia se non si è uniti nel bisogno? Vero è che siamo popoli diversi, con culture, storie diverse. Ma una famiglia adottiva non è pur sempre una famiglia? Solo in poco più di mezzo secolo abbiamo fatto progressi indicibili, non dobbiamo, non possiamo e non vogliamo fare passi indietro.
E mi rivolgo a chi è contrario agli Eurobonds (tipo Olanda e Germania), vi prego, vi scongiuro fate la scelta giusta, non siate dalla parte sbagliata della storia. Perché questo è il tempo di fare la storia. Io ho fiducia in voi che deciderete, io credo in voi, io ho speranza in voi. Perché in fin dei conti, sinceramente, cosa stiamo a fare su questo pianeta blu, nella vastità delle galassie, se non per salvarci?
Salve,
sono un giovane cittadino di una nazione in guerra. Sto scrivendo questa lettera da una sperduta trincea, per chissà quale fottuta frontiera, e francamente non so nemmeno il perché sia finito in questa situazione. Anzi per meglio dire non so perché l’Europa sia finita in questo assurdo conflitto. Venivamo da un secolo, l’800, in cui stavano tutte le basi per un grande sviluppo. I paesi concorrevano per il miglior progresso della scienza, della cultura, dell’arte. Ora,invece,sento solo cannonate e proiettili che esplodono e puzza di carne umana.
Soltanto ieri mi sono volati pezzi di alcuni miei commilitoni colpiti da una granata. Le loro storie, le loro vite, le loro esistenze distrutte in pochi secondi da un corpo metallico che esplode e libera la morte. Restano solo pezzi. Pezzi umani. E rimarranno solo pezzi delle loro vite. Per questo scrivo. Ho paura. Non di morire. Non di vivere. Ho paura di chi sarà il vincitore. Perché le future scelte del mondo di domani cadranno su di loro, i vincitori. Mi ritrovo all’inizio di questo secolo 19° e non so nemmeno se tra 10 minuti sarò vivo. Ho paura dell’oggi. Ho paura del domani. Ed ho paura del passato, perché se siamo arrivati a questa grande guerra abbiamo, tutti noi, fatto degli sbagli.
Chiunque vincerà saprà fare le scelte giuste? E noi sapremo lottare per ciò che crediamo? Vedremo, in fondo è solo il 1917.
Nicolas Fiasconaro
“Ci aspettano nuove e grandi sfide da vivere come un unico popolo.”
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