Martedì, Aprile 23, 2024

canone rai

 

Oggi andremo alla scoperta della tassa forse ritenuta più inutile dagli italiani. Scopriremo le sue origini e le novità

contenute nella legge di stabilità 2016 e cercheremo di capire anche se è possibile non pagarla.

 

IL CASO:

 

La tasso sul canone Rai è una tassa di antica origine, fu infatti emanata da Vittorio Emanuele III nel lontano anno 1938. 

Andando a leggere l'art.1 si comprende tutta la sua piena attualità:

Chiunque detenga uno o piu' apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni e' obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.

Nell'allora regio decreto legge l'importo era di 81 lire. Una cifra che paragonata ad oggi e calcolando il valore della lira fino al 2000, corrispondeva a circa 105mila lire dell'era pre euro, possiamo dire che oggi giorno corrispondano a circa 60-65 euro.

Facendo questi calcoli mi sono accorto che se prendiamo a riferimento l'anno 1945, la paga di un operaio in quegli anni si aggirava intorno  alle 11 mila lire, con una possibilità teorica di poter pagare 135 canoni rai. Oggi con un salario medio sulle 2 mila euro se ne possono pagare al massimo 20.

Sicuramente sono calcoli teorici e che trovano il tempo che trovano ma sono super giù indicativi della forte perdita del potere di acquisto delle famiglie italiane.

 

ANALISI:

Andiamo ad analizzare nello specifico perchè si paga oggigiorno questa tassa. Il canone televisivo viene versato alla RAI, Radiotelevisione Italiana s.p.a. Sebbene vi sia stato un referendum nel 1995 volto a privatizzare l'azienda, il controllo è saldamente nelle mani dei partiti politici e del settore pubblico.

 

Per chiarire meglio la portata di questa tassa:

Non trova la sua ragione nell'esistenza di uno specifico rapporto contrattuale che leghi il contribuente, da un lato, e l'Ente Rai, che gestisce il servizio pubblico radiotelevisivo, dall'altro, ma costituisce una prestazione tributaria, fondata sulla legge, non commisurata alla possibilità effettiva di usufruire del servizio de quo. (Cassaz. 24010/2007)

 

L'imposta quindi non si basa su un rapporto contrattuale e dunque non serve chiedere di oscurare i canali rai per non pagarla.

 

Il tributo si basa sul possesso di un televisore capace di captare segnali radio-televisivi rilasciati nell'atmosfera.

La legge di stabilità 2016 in via di approvazione in parlamento introdurrà una novità epocale. L'imposta sarà inserita nella bolletta elettrica di ogni  immobile adibito ad abitazione principale. 

Il tentativo della legge è quella di contrastare il fenomeno dell'evasione e di ottenere un gettito importante per le casse dello stato.

Chiarito dunque che la tassa o imposta (distinzione più a fini tributari) è nata per essere pagata da tutti, andiamo a cercare di capire se si può non pagarla.

Vi sono casi di esonero specifico:

1) Militari delel forze armate
2) Diplomatici
3) rivenditori e riparatori tv
4) Soggetti che hanno compiuto 75 anni e che non superano il reddito di 6.713,98 euro e che non convivino con altri soggetti escluso coniuge con reddito autonomo

Lo stato consentiva e continua a consentire un metodo per non pagare il canone, la richiesta di suggellamento tv.

Questo procedimento prevede di inviare un modulo Clicca Qui per scaricare da inviare al seguente indirizzo:

Agenzia delle Entrate S.A.T.
Sportello Abbonamenti TV
Ufficio Torino 1
c.p. 22 – 10121 Torino

Ricordiamo che sarà necessario inviare un pagamento di 5,16 euro per ciascun apparecchio tv suggellato all'indirizzo:

Ag. delle Entrate
DP I Uff. Terr. To 1
Casella Postale 22
10121 – Torino
Vaglia e Risparmi

Con il suggellamento in poche parole la RAI imballa i televisori in modo che essi non possano essere più utilizzati. Ad oggi questo è l'unico modo per evitare di pagare il canone. Ricordo inoltre che ad ogni modo l'Agenzia delle Entrate potrà fare dei controlli periodici.

Il rischio che molti paventano è la possibilità che chi incomincia a pagare il canone dal prossimo anno di fatto si autodenunci quale evasore fiscale per gli anni precedenti. È un rischio concreto e sono sorte diverse ipotesi volte ad evitare questo rischio.

Alcuni hanno suggerito di pagare solo la quota energetica della bolletta tramite bollettino in bianco. Questa procedura seppur possibile non mette al riparo dalle sanzioni pecuniarie, in quanto l'azienda elettrica per legge ha l'onere di denunciare all'Agenzia delle Entrate i soggetti che hanno pagato solo la quota riguardante l'elettricità.

 

La legge di stabilità, infatti, prevede una sanzione di 30 euro per ciascun canone non denunciato dalla società elettrica a suo totale carico

 

Si può quindi comprende che difficilmente una società elettrica si addossi i costi del canone tv del contribuente che ha pagato solo la quota elettrica.

Un altra ipotesi è stata quella di acquistare un televisore nuovo nel 2016 conservando scontrino a prova che la tv si sia posseduta solo da ora e non negli anni precedenti. Anche questa ipotesi non mette al riparo, in quanto l'unico metodo ammesso sia prima che ora, come ho spiegato precedentemente, è la richiesta di suggellamento tv o la dimostrazione della cessione o alienazione di tutti gli apparecchi televisivi.

Quindi anche dimostrando di aver acquistato il tv solo nel 2016 ciò non mette al riapro dalle richieste di pagamento per gli anni precedenti.

 

Il fisco potrebbe ipotizzare che pagando dal 2016 e non avendo fatto richiesta di suggellamento di fatto si è evasori del canone tv per gli anni precedenti.

In realtà le norme generali ci indicano che per ogni tipo di violazione devono sussistere delle prove. Ma è anche vero che le norme tributarie spesso hanno aggirato tale limite. Basti ricordare le norme sul redditometro e sulla presunzione di spesa dei cittadini italiani. Con onere non a carico del fisco ma dei contribuenti di giustificare dinanzi all'Agenzia delle Entrate le spese sostenute e sotto inchiesta.

Il problema che si deve porre un contribuente che ha evaso la tassa negli anni precedenti è che il fisco se così dovesse ragionare potrà imporre una sanzione per gli anni non pagati con una ulteriore sanzione moratoria per il tardivo pagamento.

 

L'Agenzia delle Entrate potrebbe sanzionare i canoni non pagati fino al termine prescrizionale di 10 anni, quindi non andando oltre gli anni precedenti al 2006 ed inserendo un ulteriore sanzione che può raggiungere anche 5 volte le somme che dovevano essere pagate a suo tempo.

 Così facendo il gettito che si otterrebbe potrebbe essere enorme con risvolti sicuramente pericolosi a livello pubblico, proteste e dibattiti a tutto campo e con la possibilità concreta che per evitare disagi ulteriori al potere di acquisto delle famiglie, procedure esecutive volte al recupero crediti (pignoramento beni e vendita coattiva all'asta) e perdita di consenso si opti per un condono che consenta da un lato allo stato di ottenere comunque un gettito ulteriore oltre a dimostrare "benevolenza" e dall'altro che gli evasori regolino la loro posizione dinanzi all'Agenzia delle Entrate.

 

CONCLUSIONE:

In conclusione, il legislatore ha voluto dare una svolta nella lotta all'evasione del canone. Ciò ha portato ad una diminuzione dai 113 euro ai 100 euro previsti. Quello che si potrà verificare è che la gente cerchi di passare ad un ente elettrico meno strutturato e meno capace di rispondere ai requisiti previsti dalla legge in merito di denuncia dei contribuenti evasori. Una tattica che però si scontra con il piano del governo di concretizzare uno scambio di informazioni più preciso e capillare tra le varie compagnie elettriche.

Esiste dunque una soluzione reale per non pagare il canone. L'unica via è il suggellamento della tv, e dotarsi di uno schermo da PC o di un altro mezzo che non possa essere assimilato alla tv e guardare i programmi tramite internet. La legge di stabilità 2016, infatti, non prevede il canone riguardo a smartphone, pc, tablet ecc..

Una limitazione che però a mio parere non resisterà per molto e forse per gli anni successivi questi strumenti saranno integrati. 

Per chi dunque ha le conoscenze tecniche per impostare un sistema tale da vedere la tv via internet sarà possibile non pagare legalmente il canone. Per tutti gli altri sarà più difficile e ci sarà il rischio di dover pagare gli anni precedenti nei limiti precedentemente detti.

 

 

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